Quali sono i prodotti Italian Sounding più contraffatti del 2021?

italian sounding report 2021 icqrf

Con il Report 2021 Icqrf sono disponibili i dati relativi al 2021 sugli interventi contro frodi, fenomeni di Italian Sounding e contraffazioni che danneggiano il Made in Italy.

Gli interventi dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi riportati nel Report 2021 metto chiaramente in evidenza quanto ancora c’è da lavorare per difendere il Made in Italy agroalimentare e la contraffazione da Italian Sounding, sebbene sono stati fatti enormi passi in avanti. Più di 60.000 controlli, quasi mille interventi sul web e fuori dai confini nazionali per tutelare le indicazioni geografiche. Con riferimento ai singoli comparti agroalimentari, 19.628 controlli avevano a che fare con il settore vitivinicolo, 9.324 l’oleario, 6.137 il lattiero caseario, 3.758 l’ortofrutta, 3.411 i cereali e derivati, 3.167 il settore della carne, 2.626 le conserve vegetali, 1.996 le bevande spiritose, 1.589 il miele, 532 le uova, 346 le sostanze zuccherine e 3.370 altri settori. I controlli, ispettivi e analitici, sui mezzi tecnici in agricoltura sono stati nel complesso 5.872.

Il lavoro dell’Icqrf

Su 33.404 operatori ispezionati e 62.316 prodotti controllati, le irregolarità hanno riguardato l’11,6% dei prodotti e il 9,0% dei campioni analizzati.I controlli hanno inoltre riguardato per oltre il 90% i prodotti alimentari e per circa il 10% i mezzi tecnici per l’agricoltura (mangimi, fertilizzanti, sementi, prodotti fitosanitari). Un totale di 1947 ordinanze di ingiunzione di pagamento, per un totale di 9 milioni di euro.

“Le battaglie condotte dal Ministero in materia di contrasto a contraffazioni e italian sounding sono basate sulla ferma convinzione che la tutela dei prodotti di qualità rappresenti lo strumento principale per valorizzare l’agroalimentare italiano, le filiere e rendere un servizio indispensabile al consumatore”, ha sottolineato il Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. “In questo senso un contributo fondamentale è svolto dall’ICQRF che, con i molteplici compiti che gli sono stati affidati, tutela e valorizza il made in Italy con interventi contro tutti quei comportamenti fraudolenti che minano le corrette relazioni di mercato”.
Continua il Ministro “il Report dell’ICQRF anche quest’anno dimostra come sia fondamentale garantire i nostri prodotti attraverso un sistema di controlli efficace sul territorio nazionale e internazionale e sul web, tanto più in un momento storico così complicato e difficile come quello che stiamo attraversando a causa della pandemia prima, e del conflitto in atto poi, in cui stiamo assistendo a fenomeni speculativi inaccettabili. La totale trasparenza resta quindi lo strumento principale per proteggere il nostro sistema agroalimentare, la qualità e l’eccellenza che lo contraddistingue a garanzia dei mercati e di tutti gli agenti che vi operano”.


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I prodotti italiani più contraffatti al mondo

Olio extra vergine di oliva, Parmigiano Reggiano e Prosecco i prodotti più imitati e contraffatti, soprattutto sul web. La contraffazione viaggi online e offline. All’estero è più frequente il fenomeno di imitazione delle nostre eccellenze alimentari. In Italia e online invece è più facile imbattersi in contraffazioni di prodotto o false dichiarazione rispetto all’origine della materia prima. I tentativi di repressione sono stati resi possibili dalla collaborazione delle principali piattaforme marketplace, Alibaba, Amazon, Ebay e Rakuten, che hanno consentito di garantire all’Organo di Controllo preposto, la tutela ad altissimi livelli delle denominazioni di origine. Proprio “l’olio pugliese è il prodotto agroalimentare più taroccato d’Italia sul web nel 2021″ annuncia Coldiretti, “proprio quando i consumi delle famiglie di olio extravergine sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco”.  Il vino, settore di punta dell’agroalimentare, come da anni accade, è stato quello che ha ricevuto più controlli, 19.628, quasi 1 su 3, con irregolarità rilevate, tra imbottigliamento di vini da tavola etichettati come Doc e Igt, sofisticazioni, vini non biologici dichiarati tali e mancata regolarità dei registri di cantina.

Le speranze per il futuro

L’Ispettore generale Capo dell’ICQRF Assenza ha dichiarato che “l‘attività del Dipartimento ICQRF si dimostra sempre di più importante e centrale in un contesto di sviluppo e di crescita del settore agroalimentare italiano contribuendo, attraverso i controlli lungo tutti i segmenti della filiera e la vigilanza sul sistema di certificazione della qualità, al valore aggiunto del Made in Italy e alla tutela dei consumatori. Questo ruolo ha oggi un senso di maggiore responsabilità alla luce delle nuove competenze attribuite all’ICQRF in qualità di autorità competente per le pratiche sleali per l’agroalimentare. Per tale ragione, un ringraziamento particolare alle nostre ispettrici, ai nostri ispettori e a tutto il personale del Dipartimento che, nonostante le mille difficoltà del momento e lacronica scarsità di risorse umane hanno saputo, ancora una volta, con il loro eccellente lavoro, con grande professionalità e con notevole spirito di responsabilità fornire un eccellente contributo a servizio della collettività”.

La lotta all’Italian Sounding sembra procedere nel verso giusto, almeno in Europa gli strumenti ci sono, ma c’è ancora tantissimo da fare. Ricordiamo che 2 prodotti italiani su 3 venduti nel mondo sono dei fake. Autentico dal 2017 ha rilasciato un’app gratuita che consente a chiunque di conoscere se il prodotto che si sta per acquistare è realmente italiano oppure è un’imitazione. A giudicare dal numero di segnalazioni che riceviamo e dall’utilizzo è considerato dai consumatori uno strumento molto valido. Più volte l’abbiamo offerto ad enti italiani e organizzazione di tutela, ma dalla risposta ottenuta abbiamo avuto la percezione che non ci sia un reale interesse nel combattere il fenomeno Italian sounding, anzi tra alcuni di essi è diffusa l’idea che in realtà l’Italian sounding funzioni come una pubblicità gratuita per il cibo italiano. Peccato che essi ignorano il rischio elevato per il discredito potenziale sul cibo italiano dovuto alla delusione di quei consumatori che credevano di acquistare un vero prodotto Made in Italy e restano scontenti sul gusto e sulla qualità del prodotto italiano ignari di aver acquistato un fake.


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