Colatura di alici di Cetara, Pecorino di Carmasciano e Cipolla di Alife, autentiche eccellenze locali. Con un patrimonio di 552 specialità, la Campania è prima in Italia per numero di Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
La Campania, oltre alle tradizioni culinarie più antiche, vanta tante eccellenze alimentari, non solo Dop e Igp, ma anche moltissimi Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT). Parliamo di prodotti legati al territorio ed alla sua storia, che hanno una produzione limitata.
Sono inclusi in un apposito elenco, dal 1998, istituito dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo. Il riconoscimento è dato dalla regione di appartenenza: oggi ci sono più di 5000 prodotti tipici italiani. Da solo, questo numero fa capire quanto sia grande il patrimonio enogastronomico dell’Italia.
Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Campania
La Campania è la regione con il maggior numero di PAT, con 552 specialità registrate divise per categorie: bevande alcoliche, carni e frattaglie, formaggi, grassi, pasta fresca e prodotti di panetteria, prodotti di origine animale, gastronomia, pesce, prodotti vegetali naturali o trasformati (ultimo aggiornamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 149 del 30.06.09).
Un patrimonio enogastronomico unico e autentico in Campania per varietà e pregio, riconosciuto fin dai tempi antichi, quando greci e romani consideravano superiori per qualità vini e olio d’oliva provenienti dalla “Campania Felix”. Una terra ricca di cultura e tradizioni, con un clima mite e un terreno fertile, che ancora oggi regala prodotti unici.
Gli affreschi di alcune ville patrizie delle città vesuviane di Pompei ed Ercolano, dissepolte dalla lava del vulcano, mostrano gli stessi frutti e gli stessi ortaggi che ancora oggi si coltivano in queste terre. Un patrimonio che è tornato alla ribalta, grazie ad una nuova consapevolezza dei consumatori, unita ad un rinnovato interesse per le tradizioni della propria terra. C’è, inoltre,una maggiore attenzione ai temi della sicurezza alimentare e della salvaguardia ambientale.
I Prodotti Agroalimentari Tradizionali campani, rimasti nel ricordo e nella cultura di una ristretta cerchia di produttori delle aree più interne, sono infatti ricercati non più solo da pochi appassionati, ma da sempre più numerosi consumatori.
Ti potrebbe interessare: Made in Italy: 1 italiano su 3 acquista direttamente dal produttore
I frutti della lavorazione della terra per ottenere il riconoscimento, oltre ad essere legati al luogo ed alla storia, devono rispettare metodi di realizzazione, conservazione, stagionatura e creazione.
Le attività legate al prodotto tipico devono essersi consolidate e protratte nel tempo, secondo le regole tradizionali e per un periodo non inferiore a 25 anni. Alcune sono produzioni di nicchia, contraddistinte dall’elevata qualità, selezionata dai contadini e dai consumatori nel corso dei secoli.
I prodotti tipici campani
Il settore dove la Campania propone un’ampia varietà di prodotti tipici è quello dell’ortofrutta: ciliegie, fagioli, cipolle, patate, pomodori, mele. Anche Plinio, nella sua opera Naturalis Historia, cita molti di questi frutti, dell’area flegrea e vesuviana. Un’altra zona tradizionalmente votata alla coltivazione di ortaggi è l’agro sarnese nocerino, ai piedi del Vesuvio, già patria del Pomodoro S. Marzano. La sua fertilità è dovuta proprio alle ceneri eruttate dal vulcano.
Nell’entroterra, poi, la pastorizia è ancora molto sviluppata e dà origine a formaggi tipici di pecora, il più famoso dei quali è il Pecorino di Carmasciano e quello Bagnolese (presidi Slow food).
Fondamentale è l’ambiente in cui il latte viene prodotto: una materia prima di qualità è il presupposto essenziale per un ottimo prodotto finale. I pascoli collinari e montani della Campania forniscono il cibo ideale alle pecore Bagnolese e Laticauda, alle razze bovine Podolica ed Agerolese, razze locali che producono poco latte, ma di elevata qualità.
Tantissimi anche i prodotti di panetteria, pasticceria e pasta. La varietà di produzione è dovuta al legame che il grano e i suoi prodotti hanno con i riti, le usanze e la religiosità delle comunità contadine. Ogni festività, pagana o religiosa che sia, ha il suo dolce o il suo pane, che sono tuttora consumati esclusivamente in concomitanza di quell’evento.
Per le preparazioni di pesce è sicuramente da citare la Colatura di alici di Cetara, una particolare salsa di origini antiche, prodotta bel piccolo borgo in Costiera Amalfitana.
——–
Authentico in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania sta realizzando il progetto Authentico Made in Campania che accompagnerà i consumatori in un viaggio alla scoperta del patrimonio enogastronomico campano.
Le interviste di Authentico: William Nonnis, il purista della Blockchain
L’utilizzo della tecnologia blockchain pubblica, data anche la sua forte inclinazione etica e sociale, presume [...]
Feb
Calendario Fiere Food 2023 alimentari e ristorazione Italia ed estero
Scopri il calendario fiere ed eventi del settore food and beverage nazionali ed internazionali del 2023. Gennaio 2023 [...]
Gen
Nasce Res, l’alta cucina del Laghi Nabi
Materie prime del territorio e soluzioni a basso impatto ambientale nel nuovo ristorante Res dell’oasi [...]
Dic
Vico Food Box sostiene e valorizza il Made in Italy
Vico Food Box è l’e-commerce di prodotti alimentari made in Italy con consegna a domicilio [...]
Dic
Quali sono le 10 parole più usate nel marketing per vendere la pasta?
La comunicazione della pasta ruota sempre intorno agli stessi concetti: trafilata al bronzo, essiccata lentamente [...]
Giu
Cosa non puoi perderti a Lecce
Diversi i piatti tipici della cucina leccese e tutti accomunati da ingredienti poveri ma dal [...]
Giu