Pasta Panzani prende in giro i pastifici italiani

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La multinazionale franco-spagnola Pasta Panzani, regina della pasta italian sounding, per il lancio della sua nuova gamma di pasta si permette pure di sfottere i pastifici italiani

La pasta Panzani, per il lancio della nuova gamma di pasta “Selezione al Bronzo” prende in giro l’enfasi nel racconto dei pastifici italiani che giustamente, vantando di antichi metodi di lavorazione artigianale, esaltano le loro le qualità.

Il video della nuova pubblicità, realizzata dall’agenzia Buzzman, inizia con il racconto di cosa c’è dietro la pasta Panzani (scimmiottando il racconto di pastifici italiani tradizionali) per poi accelerare in un tripudio di fuochi e fiamme con un racconto del procedimento di lavorazione volutamente fantasioso e sarcastico, per poi rallentare e chiudere sull’attore protagonista che, annoiato da tanta retorica, liquida il racconto con un classico “chi se ne frega” (espressione tipica della strafottenza presupponente francese) e si concentra invece sull’assaggio del piatto di pasta.

Il brand Panzani, dal 2005 appartiene al gruppo alimentare spagnolo Ebro Foods, azienda nota in Italia per essere azionista di alcuni marchi di pasta italiani, è la seconda pasta più venduta in Europa ed è uno degli esempi più noti e dannosi dell’italian sounding nel settore della pasta.

La pasta italiana è la più apprezzata al mondo e ovviamente la più copiata, il brand Panzani lo sa benissimo e partendo dal nome del fondatore, un emigrante del dopoguerra, fa di tutto per giocare su questo equivoco. I colori del marchio evocano il tricolore e tutti i nomi dei formati usati sono nomi tipici di formati di pasta italiana. Anche la scritta “Selezione al Bronzo” sulla confezione dell’ultima gamma di pasta pubblicizzata con questo spot è in italiano. Nel 2014, per rafforzare l’equivoco, ingaggia addirittura Ornella Muti come testimonial delle sue pubblicità.


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La concorrenza sleale dei prodotti italiani fake realizzati ad arte dai produttori esteri, che genera volutamente equivoci e confusione nei consumatori, crea un danno economico e di immagine per le eccellenze italiane.
Stendiamo un velo pietoso su questa provocazione che al danno aggiunge addirittura la beffa!

 

 

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