Il disegno di legge sui reati agroalimentari è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, uno strumento in più per la protezione dei prodotti made in Italy
Un passo avanti che rafforza gli strumenti normativi contro gli illeciti e i reati agroalimentari : frodi, contraffazioni e agro piraterie.
Il nuovo ddl sui reati agroalimentari prevede alcune norme specifiche che riguardano anche il settore dell’olio d’oliva, uno di quelli maggiormente esposti alle contraffazioni e punta ad aggiornare le attuali norme, che in alcuni casi risalgono agli inizi del ‘900.
Con questo disegno di legge dovrebbero essere finalmente superati tutti i dubbi interpretativi che in diverse controversie giudiziarie hanno vanificato il lavoro di controllo dell’Ispettorato centrale repressione frodi. Nei 14 articoli che lo compongono c’è anche una norma nel segno della sostenibilità che consente al giudice di assegnare i prodotti confiscati (bevande e alimenti, ovviamente non dannosi) a enti e associazioni perché siano devoluti in beneficenza.
Soddisfazione della Ministra Teresa Bellanova: “Il falso made in Italy costa al nostro Paese 100 miliardi di euro l’anno, contro i circa 42 di export dei prodotti autentici. Un vero e proprio furto di identità che danneggia i nostri produttori, mina la salute dei consumatori, ingannandoli, rischia di incrinare la reputazione del Paese. Oggi, con questo testo che prende le mosse da una proposta della Commissione Caselli, si garantisce l’effettiva tutela dei prodotti alimentari, si rielabora il sistema delle sanzioni, si amplia la sfera delle tutele.”
Un plauso arriva anche dal Presidente di Coldiretti, Ettore Prandini: “Con il volume d’affari annuale del business delle agromafie, salito a 24,5 miliardi, è importante la riforma dei reati in materia agroalimentare per aggiornare le norme attuali, risalenti anche agli inizi del 1900, dalla lotta all’agropirateria e al falso made in Italy all’introduzione del reato di disastro sanitario fino alla possibilità di assegnare in beneficenza, alimenti e bevande confiscati che, seppure non commerciabili, siano utilizzabili e non dannosi per la salute”.
L’agroalimentare è il primo settore industriale italiano e si conferma forza trainante dell’intero sistema industriale nazionale. Il cibo è diventato la prima ricchezza del paese con la filiera agroalimentare, incluso il settore horeca, che ha raggiunto la cifra di 538 miliardi, il 25% del PIL, con 3,8 milioni di occupati. Un paese leader nel biologico con oltre 60mila aziende agricole BIO, con oltre 5155 prodotti tradizionali regionali, 297 eccellenze tra DOP e IGP, 415 vini tra DOC e DOCG.
Un settore minacciato costantemente dalla concorrenza sleale dell’ Italian Sounding , che, come ricordava il Ministro Bellanova, ha un volume di affari di circa 100 milioni di dollari, ed è una vera e propria spina nel fianco per l’agrifood italiano, con gli Stati Uniti in prima linea nella produzione di falsi Made in Italy, ma anche Canada, Australia e Sudamerica.
Questo nuovo decreto supporterà il riconoscimento del valore prioritario dell’identità dei cibi italiani, uno degli elementi alla base della Dieta Mediterranea patrimonio dell’umanità e sarà un’ulteriore tutela dei diritti e della salute dei consumatori, spesso anello debole della catena.
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