Al primo posto tra i prodotti che fanno aumentare il fatturato ci sono quelli che evidenziano nell’etichetta la propria italianità. È quanto emerge da un’indagine dell’Osservatorio Immagino, dove il Made in Italy si riconferma trend principale.
L’italianità sulle etichette dei prodotti attira sempre più consumatori e fa aumentare il fatturato del +6,3% rispetto all’anno precedente considerato dall’Osservatorio Immagino, che va da giugno 2019 a giugno 2020. I prodotti Made in Italy sfiorano circa il 26,3% del totale alimentare. Tutti i claim utilizzati per evidenziare l’origine italiana dei prodotti hanno migliorato le proprie performance nel corso dell’anno analizzato. Basta una bandiera italiana per attrarre la fiducia dei consumatori.
Gli Italiani sono l’unico popolo europeo a preferire i prodotti realizzati con la materia prima di origine nazionale. E l’emergenza sanitaria covid-19 ha ancora di più enfatizzato questo fenomeno.
Anche le indicazioni geografiche europee, emblema della tipicità agroalimentare italiana, continuano a guadagnare il posto nel budget destinato alla spesa alimentare delle famiglie italiane e a vedere aumentare la propria presenza nei punti vendita.
Le performance interessanti dell’Italianità in etichetta
Sono stati analizzati 115 mila prodotti di largo consumo, su cui è stato costruito un mega carrello della spesa, diviso in 10 panieri, che rappresentano i fenomeni di consumo. Per quanto concerne i beni alimentari, queste le stime evidenziate:
Italianità, la prima condizione
Sono oltre 21.000 le referenze, per un valore di 8,2 miliardi di euro, che sottolineano in etichetta la propria italianità.
L’origine italiana è un concetto preponderante ormai da anni, ma sembra essere stato addirittura rafforzato dalla pandemia. Viene evidenziato in etichetta attraverso varie modalità, con diciture, immagini e dichiarazioni indicanti il Made in Italy. In particolare, in termini di fatturato, nelle prime posizioni ci sono i prodotti che riportano la bandiera italiana sulla confezione.
Sono state analizzate le caratteristiche rilevate sulle etichette e sul packaging, che riportano il claim “made in Italy”, “product in Italy”, “solo ingredienti italiani”, “100% italiano”, che rientrano tra i tratti più apprezzati nei prodotti alimentari.
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Igp, Doc, Dop e Docg in continua crescita
Le indicazioni geografiche europee Igp, Doc, Dop e Docg rivestono un ruolo sempre più importante nel mercato globale e sono altrettanto rilevanti in termini di acquisto.
In particolare, i Dop sono cresciuti del 7,1%, aumento dovuto all’incremento dell’offerta e trainato soprattutto dal formaggio tipo grana. Anche i vini Doc registrano una crescita, ma sono i Docg a fare realmente la differenza, probabilmente aiutati dall’aumento dell’offerta di prosecco, che ha trascinato con sé tutto il mercato dei vini. Tra i prodotti leader del segmento, oltre i vini, si posizionano birre, arance, pomodori, sughi pronti e aranciata.
Anche il marchio regionale riscontra un’impennata, dovuta alla particolare attenzione che ormai il consumatore dedica a ricercare produzioni del territorio, cosa che lo induce a scegliere in base all’origine del prodotto.
Quello che c’è oltre l’etichetta
La rilevanza del Made in Italy sull’impulso all’acquisto da parte dei consumatori è un pensiero condiviso non solo dagli italiani, ma anche dai consumatori esteri, disposti a pagare almeno il 20% in più rispetto al prezzo di partenza pur di garantirsi l’italianità del prodotto che devono acquistare.
L’etichetta che attesta la provenienza italiana di un prodotto, rappresenta un biglietto da visita, nonché un vantaggio competitivo. Peccato che l’hanno capito bene anche i nostri competitors che usano bandiere ed altri richiami nazionali per creare dei prodotti tarocchi Italian Sounding.
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