Ci si aspetta che le frodi alimentari siano una minaccia proveniente dall’estero per il Made in Italy…ma a quanto pare i nemici li abbiamo in casa, e non è una novità.
I casi di contraffazione alimentare dei prodotti italiani all’estero sono molti, nella maggioranza dei casi si tratta per lo più di imitazioni Italian Sounding, ma lo sdegno è ancor più grande se le frodi alimentari avvengono in Italia, ad opera di imprenditori italiani. Dal Report 2020 dell’attività operativa dell’Ispettorato centrale repressione frodi (IQRF) si evince che, per tutto l’anno, i controlli nel settore sono stati molto serrati e produttivi. Tuttavia, a causa del diffondersi dell’epidemia, si è registrata una crisi socio economica rilevante, in cui, la necessità di tutelare i consumatori è risultata ancor più necessaria. Basti pensare alle pratiche illegali sulle vendite e sulle pubblicità online di prodotti alimentari con riferimenti illeciti alla prevenzione e alla cura del Covid-19. Il contrasto alle frodi alimentari, tuttavia, è reso ancor più difficoltoso dalle diverse fattispecie di contraffazioni che approdano ogni giorno sul mercato, non solo nazionale, ma anche internazionale; difatti il fenomeno dell’Italian Sounding costa all’Italia ben 100 miliardi di euro all’anno.
Gli ultimi casi di frode alimentare in Italia
L’operazione “Solstizio d’estate”, messa in campo dai carabinieri del Reparto di Tutela Agroalimentare (RAC), ha portato alla luce molti casi di falsificazione, con un sequestro di 9 tonnellate di cibo e 8 denunciati. Le verifiche hanno fatto emergere diverse violazioni: etichettatura non attendibile e falsificazione di marchi, questi e altri i motivi per i quali sono stati sequestrati 8.892 kg di prodotti alimentari, come ad esempio salumi, formaggi e prodotti caseari. Le imprese coinvolte e trovate irregolari sono 35. In provincia di Roma veniva venduta una mozzarella di bufala che aveva meno del 30% di latte di bufala e il restante di latte vaccino. Una società agricola in provincia di Asti trasformava del comune vino da tavola in DOCG Barolo, Barbaresco e la DOC Primitivo di Manduria. Un caseificio di Potenza, invece, continuava ad operare nonostante l’attività fosse stata sospesa per carenze igienico sanitarie.
Cosa si intende per frodi alimentari?
Le frodi alimentari riguardano la produzione ed il commercio di alimenti che non rispettano le leggi in vigore nel settore eno-gastronomico. Rappresentano una vera minaccia per i consumatori e si dividono in due tipologie, commerciali e sanitarie. Le prime non arrecano danni diretti alla salute dei consumatori e consistono nell’ottenere profitti illeciti attraverso varie manipolazioni. Le frodi sanitarie, invece, sono quelle che presuppongono una responsabilità nell’arrecare danni alla salute pubblica. Per questo, ad essere sanzionato, non è solo chi ha prodotto la frode ma anche chi l’ha distribuita e commercializzata.
Le frodi più comuni riguardano l’adulterazione, la contraffazione, la sofisticazione e l’alterazione. Per adulterazione si intende l’alterazione della struttura originale di un cibo, sostituendo alcuni suoi elementi con altri estranei di qualità inferiore. La sofisticazione prevede, invece, l’aggiunta di sostanze estranee alla composizione normale di un alimento. Ne viene in tal modo alterata la struttura originale per simulare una genuinità del prodotto. I vini sono i protagonisti per eccellenza di questo tipo di frode. Mentre per contraffazione si intende far apparire un prodotto come genuino. In realtà, l’alimento è prodotto inserendo sostanze diverse da quelle che normalmente sono previste.
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Quali sono gli alimenti più contraffatti?
Oli e grassi: in questo caso l’olio di oliva è diluito con acqua o messo in bottiglie che in etichetta riportano la denominazione “olio d’oliva extra-vergine”, ma che in realtà sono addizionati con olio di semi o trattati con sostanze deodoranti o decoloranti. È possibile trovare in commercio margarina venduta come burro.
Pesce e derivati: i classici casi di frode riguardano la vendita di pesce scongelato dichiarato prodotto fresco o quella di pesce d’allevamento spacciato per pesce di mare. Inoltre, si possono trovare sui banchi di vendita prodotti già in stato di alterazione nascosta con additivi.
Carni e derivati: vengono vendute carni contenenti residui di medicinali, di cui non viene dichiarato il trattamento o non sono rispettati i tempi di carenza, ovvero il periodo che deve intercorrere tra l’ultima somministrazione del farmaco e la macellazione dell’animale. Non di meno, si verifica la vendita di tagli meno pregiati spacciati per tagli di prima scelta.
Latte e prodotti lattiero-caseari: il latte può essere addizionato con acqua o trattato con acqua ossigenata per diminuire la carica microbica. Il latte intero potrebbe in realtà essere scremato, sebbene l’etichetta dichiari il contrario. E ancora, per i prodotti lattiero-caseari, come la mozzarella, viene dichiarato l’uso del latte durante il processo produttivo, quando in realtà si utilizza la cagliata pronta che è un semilavorato ottenuto dal latte ma di minor pregio. Oppure, per produrre la mozzarella di bufala si utilizza latte vaccino.
Vini: sono oggetto di sofisticazioni. La sofisticazione del vino si realizza principalmente con l’aggiunta di metanolo, noto anche come alcol metilico o spirito di legno. Questo perché l’alcol metilico aumenta il grado alcolico del vino. Ciò comporta però dei danni non solo commerciali, ma anche igienico-nutrizionali, e in alcuni casi, di grave pericolo per la salute pubblica.
Come se non bastasse…
Le frodi alimentari, però, avvengono inaspettatamente anche in altri prodotti. In generale, quello che accade è che subiscono una loro sostituzione totale o parziale con materie prime di minor pregio. È ciò che succede alle spezie, soprattutto all’origano, ai cereali, alle bevande alcoliche e alla frutta a guscio, come le noci.
Contrastare le frodi alimentari vuol dire in primo luogo salvaguardare la salute dei consumatori, ma anche tutelare sia le aziende italiane che ogni giorno operano onestamente nel rispetto delle norme, sia il nostro tanto famoso e apprezzato Made in Italy.
Authentico dal 2017 è attiva per la tutela dei consumatori e per la protezione delle eccellenze agroalimentari made in Italy. Attraverso un’app gratuita è possibile scoprire se il cibo che si sta per acquistare è veramente italiano oppure no. Grazie alla soluzione Authentico Blockchain, inoltre, il consumatore può conoscere l’origine della materia prima attraverso la tracciabilità di filiera: un modo per le aziende di infondere un nuovo livello di fiducia nei clienti con la massima trasparenza.
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