Cibo tracciabile e sicuro con la tracciabilità in blockchain di Authentico. In tutte le fasi della filiera agroalimentare, dalle singole materie prime al prodotto finale, garantisce trasparenza

La filiera agroalimentare rappresenta il percorso che compie un prodotto alimentare dalla terra alla tavola, in inglese si dice: from farm to fork, ossia dalle campo dove nascono le materie prime a quello che mangiamo. Un processo che coinvolge numerosi attori: agricoltori, allevatori, industria di trasformazione, trasportatori e distributori, commercianti all’ingrosso e al dettaglio, fino al consumatore.

Le fasi della filiera agroalimentare

In Italia la filiera si divide in tre fasi. La prima fase è quella della produzione delle materie prime alimentari come frutta, carne, pesce, latte. Sono, quindi, coinvolte le imprese agricole, di allevamento e pesca. 

La seconda fase è quella della trasformazione delle materie prime. Se ne occupano, appunto, le industrie di trasformazione e produzione alimentare, come le imprese per la raccolta dei prodotti ortofrutticoli, per la mungitura delle mucche da latte, per la macellazione dei bovini, per la lavorazione dei pomodori, per la produzione di marmellate, yogurt e surgelati.

La terza fase è relativa alla distribuzione e commercializzazione dei prodotti finiti. Sono coinvolte le imprese di confezionamento, etichettatura e imballaggio, mentre per la  distribuzione, lavorano le società di trasporto e distribuzione.

La filiera della frutta può avere fino a 8 passaggi dal produttore al consumatore, con conseguente aumento di prezzi del prodotto finale. Per la filiera dell’ortofrutta trasformata i costi maggiori riguardano i processi di trasformazione. Per la passata di pomodoro, ad esempio, pesano i costi di filiera necessari a confezionare il prodotto finito, così come per la pasta.

Il controllo di filiera

Le misure di prevenzione e di controllo dei rischi devono essere applicate correttamente affinché gli alimenti non siano contaminati da diversi agenti. La sicurezza alimentare può essere garantita solo da pratiche adeguate di produzione e manipolazione degli alimenti a partire dal prodotto grezzo, fino a quello confezionato che giunge sulla tavola dei consumatori. Per cui tutte le fasi della filiera agroalimentare, dalla coltivazione e l’allevamento, alla trasformazione e conservazione.

Ecco perché la tracciabilità di filiera diventa fondamentale. L’identificazione di tutte le aziende coinvolte nel processo (dalla produzione primaria, all’industria di trasformazione, alla commercializzazione), permette al consumatore di riconoscere le responsabilità di tutti i soggetti che contribuiscono all’ottenimento del prodotto alimentare e di conoscere la provenienza di tutte le materie prime, i metodi di produzione, i processi di lavorazione, le modalità di trasporto adottate. Lo scopo finale è quello di garantire l’assoluta sicurezza alimentare, indispensabile per la salute dei consumatori.

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In Italia a garantire che vengano rispettate tutte le norme igienico-sanitarie ci sono i controlli ufficiali di autorità competenti come il Ministero della Salute (in particolare i Nas), Regioni e Asl. In Europa, invece, c’è dal 2002 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), con sede a Parma.

La tracciabilità alimentare è obbligatoria in Italia per le aziende alimentari, ma spesso è realizzata in modo manuale, su supporto cartaceo o su alcuni file. Quando accade un problema e c’è la necessita di effettuare un controllo a ritroso sulla filiera per capire l’origine del problema possono volerci giorni prima di identificare i lotti di produzione coinvolti ed effettuare un richiamo.

Authentico nell’implementazione del processo di tracciabilità della filiera utilizza la Blockchain pubblica, una nuova tecnologia che consente di rendere tracciabili, sicuri e condivisibili i dati e i movimenti di qualsiasi bene, dalle singole materie prime al prodotto finale, garantendo la trasparenza di ogni singolo passaggio.