Come si applica la normativa EUDR alla filiera del Caffè italiano? Perchè è necessaria la tracciabilità? Quali sono gli obblighi per essere in regola? Ecco una guida pratica per importatori e torrefattori italiani
Il Regolamento Europeo sulla Deforestazione (EUDR) sta trasformando profondamente il settore del caffè, introducendo nuovi e rigorosi obblighi per tutti gli attori della filiera. Questo regolamento, che entrerà in vigore il 30 dicembre 2024 per le grandi e medie imprese e il 30 giugno 2025 per le piccole e micro imprese, mira a contrastare la deforestazione globale vietando l’ingresso nel mercato europeo di prodotti che non possono dimostrare di essere “deforestation-free”. Per le aziende italiane del settore caffè, la conformità all’EUDR richiederà un ripensamento delle pratiche di approvvigionamento e una maggiore trasparenza nella documentazione di origine. Il regolamento si applica a diversi prodotti tra cui il caffè, imponendo una tracciabilità completa dalla piantagione al caffè torrefatto.
Il regolamento anti-deforestazione EUDR
L’EUDR (European Union Deforestation Regulation 2023/1115) è parte della strategia europea Green Deal per combattere la deforestazione e il degrado forestale collegati alla coltivazione di materie prime come il caffè. Il principio cardine del regolamento è semplice ma di vasta portata: nessun prodotto associato alla deforestazione avvenuta dopo il 31 dicembre 2020 può entrare nel mercato europeo
Il regolamento impone che le aziende siano in grado di dimostrare l’origine esatta delle materie prime, tracciandole fino alla singola piantagione o area geografica specifica di produzione. L’EUDR stabilisce anche un sistema di benchmarking a tre livelli per la valutazione del rischio di deforestazione nei paesi produttori, che influenzerà il livello di due diligence richiesto agli operatori europei.
1.Obblighi per i coltivatori di caffè e per le aziende agricole
Documentazione di Non-Deforestazione
I coltivatori di caffè rappresentano il primo anello fondamentale della catena di conformità EUDR. Essi devono poter dimostrare, attraverso documentazione verificabile, che le proprie coltivazioni non hanno contribuito alla deforestazione dopo il 31 dicembre 2020. Questo implica:
- Mantenere registri storici sull’uso del terreno
- Dimostrare che il caffè non è stato coltivato su terreni deforestati dopo la data limite
- Conservare documentazione relativa ai titoli di proprietà o ai diritti di utilizzo del terreno
Geolocalizzazione e Mappatura delle aree coltivate
Un requisito fondamentale per i coltivatori è la geolocalizzazione delle piantagioni:
- Tutte le aziende agricole devono avere punti di geolocalizzazione GPS registrati
- Le aziende agricole con un’estensione più grande di quattro ettari devono essere dotate di mappe poligonali che definiscono precisamente i confini della proprietà (coordinate GPS dei poligoni)
- I dati di geolocalizzazione devono essere sufficientemente precisi per permettere verifiche satellitari dell’uso del terreno e dello storico delle colture dal 2020 ad oggi.
Certificazioni e Standard Volontari
Per la parte etica, molti coltivatori stanno cercando di allinearsi ai requisiti dell’EUDR attraverso certificazioni come Rainforest Alliance o Fairtrade.
2.Obblighi per i Trader Locali nei Paesi Produttori
Tracciabilità
I trader locali, che acquistano il caffè dai coltivatori nei paesi di origine, dovranno:
- Implementare sistemi di tracciabilità che mantengano la separazione tra caffè conforme e non conforme all’EUDR (ovvero destinato a paese non-UE)
- Raccogliere e verificare la documentazione fornita dai coltivatori
- Conservare informazioni dettagliate sulle origini del caffè acquistato, inclusi i dati di geolocalizzazione delle piantagioni
Verifiche e Due Diligence (documento di dovuta diligenza)
I trader locali avranno la responsabilità di:
- Effettuare verifiche preliminari sulla conformità EUDR delle piantagioni
- Garantire che le informazioni trasmesse agli importatori europei siano accurate e verificabili
- Contribuire alla raccolta delle prove documentali necessarie per la dichiarazione di due diligence (documento di dovuta diligenza) richiesta agli importatori europei
3. Obblighi per gli Importatori
Gli importatori europei, inclusi quelli italiani, sono classificati come “operatori” ai sensi dell’EUDR e hanno gli obblighi più stringenti all’interno della filiera.
Gli importatori devono:
- Esercitare la due diligence (dovuta diligenza) prima di immettere il caffè nel mercato UE
- Presentare una dichiarazione di due diligence (DDS) che attesti la conformità all’EUDR. Questo documento va caricato online sul sistema UE Traces NT (https://eudr.webcloud.ec.europa.eu/tracesnt/login) ed attendere che la pratica venga elaborata. Il numero della pratica restituita da Traces NT andrà inserita nel modulo di importazione H2, nella sezione 44. Menzioni Speciali / Documenti Presentati / Certificati e autorizzazioni.
- Dimostrare che il caffè importato è legale secondo le normative del paese produttore
- Provare che il caffè non proviene da terreni deforestati dopo il 31 dicembre 2020
Sistema di Tracciabilità
Gli importatori devono:
- Utilizzare sistemi per tracciare il caffè fino alla piantagione di origine
- Raccogliere e verificare le coordinate geografiche delle piantagioni
- Mantenere registri dettagliati di tutta la documentazione relativa all’origine e alla conformità EUDR
Valutazione e Mitigazione del Rischio
È richiesta una valutazione del rischio che comprenda:
- Analisi del rischio di deforestazione nel paese o nella regione di origine
- Identificazione di potenziali non conformità nella filiera
- Implementazione di misure di mitigazione del rischio
- Adozione del sistema di benchmarking a tre livelli stabilito dall’UE
Le sanzioni per gli importatori che non rispettano l’EUDR possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo , rendendo la compliance non solo un requisito legale ma una necessità economica. I controlli saranno fatti a campione su una percentuale di merce importata in Europa. In Italia le verifiche saranno fatte da ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari).
4.Obblighi per le Torrefazioni Italiane
Le torrefazioni italiane possono essere classificate come “operatori” se importano direttamente il caffè, o come “commercianti” se acquistano caffè già immesso nel mercato UE.
Per le Torrefazioni che Importano Direttamente
Se la torrefazione importa direttamente, si applicano tutti gli obblighi degli importatori elencati sopra. Inoltre, dovrà:
- Mantenere sistemi di segregazione per garantire che il caffè conforme all’EUDR non venga mescolato con caffè non conforme
- Effettuare controlli periodici sui fornitori e le loro pratiche
- Aggiornare le pratiche di acquisto per privilegiare fornitori che possono garantire compliance EUDR
Per le Torrefazioni che Acquistano da Importatori UE
Se la torrefazione acquista da importatori UE, è classificata come “commerciante” e deve:
- Verificare che gli importatori abbiano presentato una valida dichiarazione di due diligence
- Mantenere registri che permettano di tracciare l’origine del caffè
- Trasmettere le informazioni pertinenti ai propri clienti
Adeguamento dei Processi Interni
Tutte le torrefazioni italiane dovranno:
- Aggiornare i sistemi informativi per incorporare i dati di tracciabilità richiesti dall’EUDR
- Formazione del personale sulle nuove procedure
- Rivedere i contratti con i fornitori per includere clausole relative alla conformità EUDR
5. Tempistiche di Implementazione e Strategie di Adattamento
L’EUDR entrerà in vigore il 30 dicembre 2024 per le grandi e medie imprese, mentre le piccole e micro imprese avranno tempo fino al 30 giugno 2025. Questo scaglionamento riconosce le diverse capacità di adattamento delle aziende in base alle loro dimensioni. Tuttavia, tenendo conto dei tempi lunghi di arrivo del caffè in Italia via mare, la merce in arrivo il 30 dicembre 2024, magari ordinata 4-6 mesi prima, dovrà essere già EUDR compliant all’atto dell’ordine.
Ricordiamo che in Europa, la classificazione delle imprese in micro, piccole, medie e grandi è regolata dalla Raccomandazione 2003/361/CE della Commissione Europea. I criteri principali sono numero di dipendenti, fatturato annuo e totale di bilancio annuo.
Criteri di classificazione:
Categoria | Dipendenti | Fatturato annuo | Totale bilancio annuo |
Microimpresa | < 10 | ≤ 2 milioni € | ≤ 2 milioni € |
Piccola impresa | < 50 | ≤ 10 milioni € | ≤ 10 milioni € |
Media impresa | < 250 | ≤ 50 milioni € | ≤ 43 milioni € |
Grande impresa | ≥ 250 | > 50 milioni € | > 43 milioni € |
Nota: Per rientrare in una categoria, un’azienda deve rispettare almeno due dei tre criteri. Se una impresa supera i limiti per due anni consecutivi, passa alla categoria successiva.
Preparazione a Medio-Lungo Termine
Le aziende italiane dovrebbero:
- Iniziare immediatamente la mappatura della propria filiera
- Collaborare con certificatori che offrono supporto per la conformità EUDR
- Investire in tecnologie di tracciabilità come blockchain o sistemi di gestione della filiera
- Stabilire relazioni di lungo termine con produttori che possono garantire la conformità EUDR
6. Sfide e Opportunità nella Conformità all’EUDR
Sfide per le Aziende Italiane
Le aziende italiane del settore caffè affrontano numerose sfide per adeguarsi all’EUDR:
- Complessità nella verifica della documentazione proveniente da paesi con diversi sistemi amministrativi
- Potenziali interruzioni nella catena di fornitura, specialmente nei primi mesi di implementazione
- Possibili aumenti dei costi all’origine e influenza sui prezzi finali
- Difficoltà nel tracciare il caffè fino al livello della piantagione, specialmente per le filiere che coinvolgono numerosi piccoli produttori
Sfide per i Produttori
Nei paesi produttori, specialmente quelli con sistemi agricoli tradizionali, esistono preoccupazioni significative:
- Molti produttori, come quelli etiopi, esprimono preoccupazione per la mancanza di strumenti tecnologici e manodopera necessari per soddisfare i requisiti EUDR
- Rischio di esclusione dei piccoli produttori che non possono permettersi di implementare sistemi di tracciabilità avanzati
Opportunità e Vantaggi Competitivi
L’EUDR offre anche opportunità significative:
- Le aziende italiane che si adattano rapidamente possono guadagnare un vantaggio competitivo rispetto ai loro competitor
- Possibilità di valorizzare filiere già sostenibili e tracciabili
- Potenziale per migliorare la qualità del caffè attraverso relazioni più dirette con i produttori
- Risposta alle crescenti richieste dei consumatori per prodotti sostenibili e trasparenti
7. Raccomandazioni per le torrefazioni italiane per adeguarsi all’EUDR e altri dettagli
L’EUDR rappresenta una trasformazione significativa per il settore del caffè, richiedendo una maggiore trasparenza e responsabilità ambientale lungo tutta la filiera. Per le aziende italiane, la conformità non è solo un obbligo legale ma un’opportunità per riposizionarsi in un mercato sempre più orientato alla sostenibilità e alla trasparenza
Raccomandazioni Pratiche
- Non attendere il 31 dicembre ma iniziare immediatamente la mappatura della filiera, identificando tutti gli attori coinvolti dalla piantagione alla torrefazione
- Utilizzare sistemi di tracciabilità robusti che possano documentare l’origine del caffè fino al livello della piantagione
- Collaborare con certificatori e organizzazioni che offrono supporto per la conformità EUDR
- Investire nella formazione del personale e nell’adeguamento dei sistemi informativi
- Considerare partnership dirette con produttori o cooperative che possono garantire la conformità EUDR
Le aziende italiane che sapranno trasformare questo obbligo normativo in un’opportunità di innovazione e sostenibilità potranno non solo garantire la propria conformità all’EUDR, ma anche rafforzare la propria posizione competitiva in un mercato in evoluzione.
Strumenti per Tracciare l’Origine del Caffè: Guida Pratica per la Conformità EUDR
La tracciabilità del caffè fino al livello della piantagione è un requisito fondamentale per la conformità all’EUDR. Per le aziende italiane, implementare sistemi di tracciabilità efficaci non è solo una necessità normativa, ma anche un’opportunità per migliorare la trasparenza e la qualità della propria filiera nei confronti dei consumatori. Esistono diverse soluzioni tecnologiche e metodologiche che possono essere adottate, ognuna con i suoi vantaggi e specificità. Authentico offre una piattaforma in cloud che traccia la filiera in blockchain dalle piantagioni alla tazzina e svolge in automatico tutti i compiti previsti dall’EUDR, compresa la compilazione automatico del Due Diligence Statement e la sottomissione al sistema UE Traces NT.
Verifica della Sostenibilità Etica nelle Piantagioni di Caffè: Strumenti e Metodologie
Per garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori, l’assenza di sfruttamento e la legittimità delle coltivazioni, esistono diversi approcci e strumenti che le aziende italiane possono utilizzare. Ecco una guida pratica, suddivisa per metodologie e risorse.
Passi Pratici per le Aziende Italiane
- Mappatura dei Fornitori: Richiedere documentazione su:
- Certificazioni sociali
- Rapporti di audit
- Politiche salariali
- Integrare criteri sociali nei contratti: Esempio: clausole che vietano il lavoro minorile, con penali per non conformità.
- Utilizzare una piattaforma di tracciabilità: Ad esempio, Authentico Blockchain, che consente anche l’interfacciamento automatico con la piattaforma UE Traces NT.
- Pubblicare una politica di approvvigionamento etico: Rendere trasparenti gli impegni dell’azienda (es. sul sito web e nelle comunicazioni istituzionali).
La verifica dell’etica nelle piantagioni richiede un approccio multilivello, ma oggi gli strumenti esistono: combinando certificazioni, tecnologie e collaborazioni, le aziende italiane possono garantire una filiera etica e compliant con le normative UE.
Chi controlla: il ruolo delle autorità di controllo
La conformità della documentazione fornita è verificata a più livelli lungo la supply chain. Le verifiche, in questo caso, includono anche controlli documentali e ispezioni a campione sui prodotti importati. Nei paesi di produzione, la conformità dei documenti è verificata dai governi locali e/o da enti certificatori indipendenti.
Nell’Unione Europea, il controllo è affidato interamente agli Stati membri.
In Italia, ad esempio, l’ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi agroalimentari) è responsabile della verifica e validazione delle informazioni fornite dagli operatori. Ha 12 mesi di tempo per fare i controlli a campione nella % prevista dalla normativa, valori attesi a giugno 2025.
Le conseguenze della non-compliance
Le verifiche possono rilevare la non conformità rispetto all’EUDR, con il rischio di sanzioni per gli operatori.
Le multe possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo dell’azienda ritenuta non conforme.
Inoltre, un’azienda non conforme può subire sequestro o blocco delle merci alla dogana, mentre le aziende recidive possono perdere l’accesso al mercato europeo.
Oltre alle sanzioni economiche, questo comporta un impatto negativo sulla reputazione aziendale.
Esenzioni o casi speciali
Gli operatori dovranno adeguarsi all’EUDR e non sono previste esoneri esplicitamente diretti alle aziende più piccole.
Tuttavia, le micro e piccole imprese avranno tempo fino al 30 giugno 2025 per conformarsi all’EUDR. Ma è conveniente non aspettare ancora, ed iniziare a familiarizzare con i sistemi di controllo digitale messi a disposizione e dei quali si può far uso per ricalcare la propria supply chain – come il sistema di tracciabilità digitale in Blockchain Authentico.
A causa dei ritardi nei processi di digitalizzazione nei paesi produttori, l’UE ha siglato accordi bilaterali con alcuni di essi per semplificare la certificazione (ad esempio, per il caffè brasiliano o colombiano).
L’Unione Europea sta offrendo finanziamenti attraverso dei programmi di transizione verde – come Horizon Europe o LIFE Programme – per supportare le aziende e i produttori nell’adeguamento all’EUDR e nella digitalizzazione della filiera.
EU Traces, la piattaforma per la compliance EUDR
EU Traces NT (Trade Control and Expert System New Technology) è la piattaforma ufficiale dell’Unione Europea per la gestione delle certificazioni e delle dichiarazioni di conformità in materia di sicurezza alimentare, sanità animale e vegetale, e ora anche per l’EUDR.
Gli importatori sono tenuti a registrarsi sulla piattaforma EU Traces; questi devono compilare la Dichiarazione di Due Diligence (DDS) inserendo informazioni dettagliate sull’origine della materia prima, le coordinate geografiche delle piantagioni di caffè e tutti i documenti richiesti per dimostrare la conformità all’EUDR. Una volta completata la dichiarazione dall’operatore, il sistema genera un codice identificativo che deve essere riportato nel modulo di importazione H2. Ogni partita di caffè viene associata a un numero identificativo univoco, collegato ai dati di geolocalizzazione delle piantagioni, garantendo una tracciabilità completa. Le autorità nazionali utilizzano la piattaforma per verificare le dichiarazioni e condurre ispezioni a campione. L’utilizzo corretto di EU Traces è essenziale per garantire la conformità all’EUDR ed evitare il blocco delle merci alla dogana.
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