Il Nutrinform è la risposta italiana all’etichetta a semaforo Nutri-score, si differenzia perché non emette valutazioni generiche, ma ha lo scopo di informare i consumatori correttamente. Germania e Francia non sono d’accordo. Scopriamo perché.
Sempre caldo a Strasburgo il tema del confronto tra sistemi di etichettatura nutrizionale che vede contrapposti Nutrinform e Nutri-score. Francia e Germania premono affinché al tavolo di discussione del 15 Dicembre, in Europa venga utilizzato il Nutriscore (etichetta a semaforo), ma, se la scelta dovesse propendere per quest’ultimo, l’Italia ed il Made in Italy rischierebbero tantissimo, soprattutto in termini di export, che potrebbe essere penalizzato fino al 50%. Il che è ancor più lesivo in questo momento, in cui la domanda interna del canale food service è stagnante e l’export potrebbe rappresentare una possibilità alla risalita dell’intero comparto alimentare.
Il presidente di Federalimentare, Ivano Vacondio, accusa Francia e Germania di condurre una guerra a scopo commerciale contro il made in Italy, che non ha nulla a che fare con la salute dei consumatori.
Il fatto che il Nutri-score consideri solo la percentuale assoluta di grassi, sali e zuccheri, per 100 gr di prodotto, e non della quantità contenuta in una singola porzione (come invece indica il Nutrinform), fornisce un’informazione piuttosto fuorviante. Così facendo, una bevanda edulcorata come la Coca Cola, risulta salutare più del Parmigiano Reggiano (rispettivamente bollino verde e bollino arancione, secondo l’etichettatura a semaforo).
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Foto etichetta a semaforo applicata al Parmigiano Reggiano
Quali sono le conseguenze delle etichette a semaforo Nutriscore?
Chi all’estero acquista un prodotto made in Italy è spinto dal piacere di acquistare un prodotto premium, proprio come accade nel settore della moda. Lo fa anche se questo comporta un prezzo maggiorato. Tuttavia, l’aspetto salutare è una variabile che incide sempre più nella scelta dei consumatori. Di certo la semplice vista di un bollino colorato prevalentemente di rosso potrebbe persuadere dall’acquisto.
La grande distribuzione tedesca e francese ricaverebbe enormi benefici, dato che entrambe producono a marchio proprio prodotti con etichettatura a semaforo.
A fine ottobre è stato firmato il decreto che introduce il logo del modello di etichettatura volontaria italiana. La ministra per le Politiche agricole Teresa Bellanova ha dichiarato: “Poniamo al centro il consumatore e i principi della dieta Mediterranea. Se adottassimo le etichette Nutriscore rischieremmo di avere l’olio d’oliva, il Parmigiano Reggiano e altri prodotti tipici della dieta mediterranea con semaforo arancione o rosso, indicazione fuorviante per chi acquista”.
Ecco perché ha firmato il decreto che introduce l’etichetta e, una volta firmato anche dai ministri dello Sviluppo economico e della Salute, sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Vediamo nello specifico le caratteristiche del sistema di etichettatura Nutrinform. La discussione in sede europea è ancora aperta. Il 15 dicembre c’è un tavolo di discussione a Strasburgo, tavolo che la Ministra Bellanova ieri ha annunciato di voler far saltare. «L’Italia non proseguirà nel negoziato europeo per un testo di conclusioni sulle etichettature alimentari al Consiglio Ue dei ministri del’Agricoltura del 15 di dicembre. Chiediamo che i prodotti tradizionali siano protetti e i consumatori rispettati, nel quadro di un approccio che favorisca diete bilanciate, senza discriminare alcun prodotto. Le trattative in corso non sono state ispirate ad un approccio neutrale e abbiano confermato l’impossibilità di un’intesa. Siamo però naturalmente disponibili a continuare il dialogo con gli amici europei in vista del negoziato sulla proposta che la Commissione presenterà nel 2022″
Com’è fatta l’etichetta a batteria nutrinform per aiutare il consumatore a interpretare le informazioni nutrizionali degli alimenti.
Lo schema del Nutrinform Battery indica il contenuto di energia (in kJ e kcal), grassi, grassi saturi, zuccheri e sale (in grammi) presente in una porzione di alimento, in base alle indicazioni date dal produttore. Inoltre, nelle singole batterie è indicata la percentuale di energia e nutrienti apportati, rispetto alle quantità giornaliere di assunzione raccomandata per una dieta da 2 mila kcal. La percentuale è rappresentata graficamente con il riempimento della batteria.
In parole povere, l’etichetta a batteria, fornisce dati nutrizionali indicando al consumatore gli effetti che ogni singola porzione ha sulla dieta quotidiana, rappresentati graficamente dalla “carica” della batteria. Tutto ruota intorno alle cosiddette “assunzioni di riferimento”, cioè le quantità giornaliere medie raccomandate di energia e nutrienti come riporta in percentuale la carica della batteria.
Tutti i sistemi di etichettatura nutrizionale prendono in considerazione solo quattro nutrienti: grassi, grassi saturi, sale e zuccheri, in quanto scientificamente correlati alla insorgenza di patologie. Invece, quando si parla di nutrizione giornaliera equilibrata, è necessario tenere conto anche l’assunzione degli altri nutrienti come le proteine, i carboidrati totali, la presenza della fibra: tutti componenti della nostra alimentazione basata sulla Dieta Mediterranea, riconosciuta universalmente come alimentazione sana, bilanciata e di qualità. Su questo aspetto neppure la nostra proposta di etichettatura Nutrinform ha raggiunto l’obiettivo.
La cosa più importante?
Ricordiamo comunque che si tratta di un’etichettatura supplementare facoltativa finalizzata a rendere più facilmente leggibili da parte dei consumatori le informazioni nutrizionali obbligatorie ai sensi del Reg. (CE) n. 1169/2011. Ciò che conta veramente è la tutela del consumatore, sembrerà banale, ma non sempre ci si muove a questo scopo. Trasparenza, completezza e correttezza delle informazioni, questi sono i valori ricercati, e non devono essere in nessun modo assoggettati alle logiche di mercato!
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