Tra le eccellenze italiane è sicuramente tra quelle più conosciute ed apprezzate nel mondo, ma anche la più copiata. Riconoscere il vero Parmigiano Reggiano DOP però è possibile. Scopri come
Giuri chi non ha mai pensato, dopo aver assaggiato un pezzo di Parmigiano Reggiano DOP, di abbracciare una forma intera! Presenza fissa sulle tavole di tutti gli italiani, il Parmigiano è un prodotto unico, versatile, adatto a qualsiasi palato e abbinamento, amato da tutti, per il suo sapore semplice e gustoso.
La sua storia è senza dubbio tra le più antiche e le sue caratteristiche, rimaste immutate nel corso del tempo, testimoniano lo stretto legame tra prodotto, ambiente e natura. Oggi il Parmigiano Reggiano DOP, infatti, si fa con gli stessi ingredienti di nove secoli fa, negli stessi luoghi e con gli stessi sapienti gesti rituali. La zona di produzione comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a sud del fiume Po.
Il Parmigiano Reggiano è stato riconosciuto come DOP nel 1996, mentre già nel 1928 tutti i produttori aderirono al Consorzio, denominato Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano.
Per riconoscere il vero Parmigiano Reggiano basta conoscere 6 cose semplici:
1. Contrassegni d’origine. Lungo tutta la crosta del formaggio c’è sempre la scritta a puntini Parmigiano Reggiano, il numero di matricola del caseificio, mese e anno di produzione, il codice identificativo della forma e la scritta DOP e Consorzio di Tutela, entrambi assegnati solo alle forme che hanno superato il controllo. In base alle stagionature di riferimento la confezione recherà poi uno dei tre bollini colorati: aragosta (oltre 18 mesi), argento (oltre 22 mesi) e oro (oltre 30 mesi).
2. Colore. Varia da color paglierino-oro a paglierino tenue e dipende dall’alimentazione delle mucche e dalla stagionatura (più il Parmigiano è maturo, più intenso sarà il suo colore). Sulla superficie si possono vedere piccoli punti bianchi dovuti alla tirosina, un aminoacido che cristallizza. Un Parmigiano con un tempo di stagionatura più lungo presenta cristalli di tirosina di dimensioni più grandi.
3. Gusto. Né piccante, né amaro, ma gustoso e con un aroma intenso. Il gusto varia comunque a seconda della stagionatura: il 18 mesi è quello più dolce e morbido, con note speziate e floreali; il 22 mesi è saporito e friabile, con un aroma leggermente fruttato; quello di 30 mesi ha un sapore più intenso, deciso e prevale la frutta secca.
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4. Consistenza. La pasta è piuttosto morbida, elastica, rugosa e umida. In bocca deve sbriciolarsi e sciogliersi ed è possibile percepire i cristalli di tirosina. La granulosità e la friabilità, cioè l’attitudine del Parmigiano Reggiano a creare scaglie quando viene tagliato, aumentano con la stagionatura, perché perde umidità. È normale anche la presenza di piccoli fori che devono essere, però, inferiori a 2 mm di diametro.
5. Odore. Basta spezzarlo per sentire un insieme di profumi vegetali, floreali, speziati. Nei pezzi stagionati più di 18 mesi prevale la nota floreale, in quelli stagionati più di 22 mesi agrumi e frutta secca, mentre per la stagionatura di oltre 30 mesi l’intensità complessiva di odore aumenta e spicca la frutta secca.
6. Ingredienti. Latte, caglio e sale: il Parmigiano Reggiano DOP è fatto solo con questi tre semplici ingredienti, eppure è un formaggio unico. Non si usano conservanti e additivi, quindi attenzione all’etichetta, se contiene altri ingredienti non si tratta di un prodotto originale.
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Il Parmigiano Reggiano è tra i prodotti più imitati all’estero. Attenti, quindi a cosa portate in tavola. Se volete essere sicuri di cosa state comprando, basta scaricare gratuitamente l’App Authentico e, con la semplice scansione del codice a barre, si sa subito se si tratta di un prodotto originale o di un tarocco.
Il Parmigiano Reggiano si conferma, dunque, uno dei prodotti indispensabili ed ineguagliabili del Made in Italy nel mondo. Che dire, dinanzi al “Re dei Formaggi” un inchino ci sta tutto.
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