Aceto balsamico: aumenta l’export ma anche le imitazioni, addirittura nelle patatine

Aceto balsamico: aumenta l'export ma anche le imitazioni, addirittura nelle patatine

Boom per l’export di aceto balsamico, protagonista indiscusso tra le nostre eccellenze agroalimentari che continuano a rappresentare un fattore chiave della crescita del Made in Italy nel mondo. Ma come tutelare l’oro nero italiano dal fenomeno Italian Sounding?

L’aceto balsamico è uno dei protagonisti indiscussi dell’export alimentare Made in Italy tanto da conquistare, con il suo sapore unico, tutto il mondo. In particolare gli Stati Uniti da soli assorbono un quarto dell’aceto balsamico commercializzato, a cui seguono Germania e Francia. I dati economici testimoniano, ogni anno, un sostanziale incremento per valore alla produzione: in Italia, infatti, il settore delle denominazioni di origine valeva circa 15 miliardi di euro nel 2016 (+6,2% sul 2015) e l’aceto balsamico pesava sul totale per l’2,5%, con 385 milioni di euro.

La produzione di aceto balsamico ha raggiunto quota 95 mila litri nel 2016 (+2% sul 2015) ed è interessante notare che il 90% si esporta all’estero in 120 Paesi, un record assoluto per l’agroalimentare italiano che conferma quanto i consumatori stranieri apprezzino la qualità del prodotto. Il valore all’export dell’oro nero italiano è passato da 866 milioni di euro nel 2015 a 882 milioni di euro nel 2016 (+1,8%).

Queste cifre collocano il prodotto al 4° posto nella top ten delle specialità alimentari DOP e IGP italiane più richieste all’estero.

A determinare il successo di questo comparto è in particolar modo l’Aceto Balsamico di Modena IGP, che rappresenta il 99% dei volumi certificati, dei valori di produzione e dell’export, mentre restano contenuti i numeri relativi dei più pregiati Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP e Tradizionale di Reggio Emilia DOPIl business di questo prezioso condimento sta vivendo un vero e proprio boom già dal 2009, anno di riconoscimento dell’IGP. A contribuire a questa crescita, anche in termini di conoscenza del prodotto, è stato certamente anche l’importante bagaglio di iniziative organizzate dal Consorzio di Tutela per avvicinare il consumatore alla cultura di questa eccellenza tipica del territorio, come il progetto “Assi nella manica” di Londra.

La forza sta, soprattutto, nell’unicità e nel valore geografico, testimoniato dalle tradizionali e preziose filiere dell’aceto che risiedono in un territorio compreso tra Modena e Reggio Emilia. Queste filiere rappresentano un patrimonio culturale ed economico da tutelare specialmente in un mercato mondiale dove cresce continuamente la richiesta del Made in italy ed aumenta, inevitabilmente, anche il fenomeno Italian Sounding.

Il Consorzio – afferma Federico Desimoni, Direttore del Consorzio di Tutela Aceto Balsamico di Modena  nasce per tutelare il consumatore a tutti i livelli e la normativa europea già ci aiuta molto in questo. Ma è oltre i confini dell’UE che tale tutela diventa difficile, per questo motivo siamo favorevoli alla sigla di trattati bilaterali che possano garantire una tutela reciproca, come quelli recentemente conclusi con il Canada o con il Giappone e come auspichiamo possa avvenire altresì con quelli in corso di negoziazione”.

Il successo dell’aceto balsamico ha attirato moltissimo alcuni produttori esteri di cibo falso Italian Sounding che si sono inventate addirittuta anche le patatine al gusto di Balsimic Vinegar, commercializzati da marchi famosi, come l’australiana Red Rock Deli Chip Company, l’americana Lay’s e l’inglese Walkers, entrambe del gruppo PepsiCo, prontamente segnalate dal Consorzio di Tutela nei paesi UE.

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È importante, quindi, trasmettere la cultura e la tradizione di questa eccellenza del Made in Italy a tutti i livelli, per incrementare costantemente il grado di conoscenza e di consapevolezza del consumatore, per renderlo protagonista delle proprie scelte. Sicuramente non è una cosa così facile perché molti, anche in Italia, non conosco la differenza tra i aceto balsamico IGP e aceto balsamico tradizionale DOP, figuriamoci all’estero.

Noi di Authentico siamo pienamente convinti che la modalità di comunicazione e l‘informazione siano le migliori armi per la lotta all’Italian Sounding. Per questo abbiamo pensato ad una soluzione innovativa che parte proprio dai consumatori. Grazie all’App Authentico, scaricabile gratuitamente, si può riconoscere in modo semplice e veloce se il prodotto è realmente Made in Italy, attraverso la funzione scansione del codice a barre, e si può accedere ad una scheda che visualizza un’etichetta parlante.

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