Frappe, bugie, cenci, crostoli, galani, nomi diversi per la stesso goloso dolce tipico di carnevale. Le ricette differiscono di poco da regione a regione. Ecco la vera ricetta delle Chiacchiere campane
Sfoglie di pasta rettangolari, sottili, croccanti, friabili, cosparse di zucchero a velo, le Chiacchiere cominciano ad occupare le vetrine delle pasticcerie e dei fornai già molto prima della festa di Carnevale. La composizione di ingredienti corposi (che tradizionalmente venivano fritte nelle strutto) serviva per preparare il corpo all’imminente astinenza per la Quaresima.
L’origine è molto antica ed è legata alla festa dei Saturnali nell’antica Roma, una festa molto simile al Carnevale odierno. Per le strade della città si assaporavano le frictilia, dolcetti fritti nel grasso di maiale cosparsi di miele e offerti in gran quantità.
Una leggenda napoletana, invece, vuole che il nome sia legato alla Regina Margherita di Savoia. Famosa per la sua parlantina, chiamò il suo cuoco Raffaele Esposito per farsi preparare un dolce che potesse allietare lei e i suoi ospiti con cui stava chiacchierando. Proprio in onore della situazione da cui nacque il dolce il pasticcere lo chiamò Chiacchiere.
Le Chiacchiere vengono fatte a forma di striscioline leggermente rondellate ai bordi, servite fredde spolverate da zucchero a velo e accompagnate dal Sanguinaccio, un cioccolato fondente. Le bolle che si formano in superficie sono il segno dell’ottima tiratura della sfoglia e della frittura fatta ad arte. Ecco la vera ricetta delle Chiacchiere di carnevale preparate in Campania.
Ingredienti
- 900 g di farina
- 120 g di burro
- zucchero a velo, q.b.
- 6 uova
- 2 cucchiai di rum
- per l’aroma a scelta tra marsala / essenza di mandorle / vino bianco / liquore Strega
- olio di arachidi o di girasole q.b.
- 6 cucchiai di zucchero
- sale q.b.
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Procedimento
1. Impastare la farina sul tavolo insieme al burro sciolto, le uova, il rum, un pizzico di sale, zucchero e l’aroma scelto tra essenza di mandorle, vino o Strega). Lavorare l’ impasto energicamente e, se occorre, aggiungere un poco d’acqua tiepida, fino a ottenere una pasta liscia e morbida.
2. Stenderla con il mattarello e tagliare delle strisce lunghe circa dieci centimetri e larghe circa tre centimetri. Friggerle in abbondante olio di arachidi o di girasole, la temperatura ideale è di 176°C e successivamente lasciare asciugare su fogli di carta assorbente.
3. Farle raffreddare e cospargerle con lo zucchero a velo.
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