Le azioni a tutela del cibo italiano saranno sviluppate nell’ambito del Food Act, un patto tra Istituzioni e mondo della cucina italiana di qualità, rappresentata dai più importanti chef del nostro Paese
E’ positivo il bilancio il Food Act a 9 mesi dal lancio, nel luglio 2015. Voluto dal Governo italiano per sostenere e tutelare l’alimentazione e i prodotti Made in Italy nel mondo, prevede 10 azioni volte a promuovere la cucina italiana. Per ogni azione è individuato un soggetto capofila e vengono creati dei focus specifici con gruppi di lavoro dedicati.
Di seguito alcuni primi fondamentali obiettivi:
– valorizzare in una nuova e più forte prospettiva le connessioni tra agricoltura, produzioni enogastronomiche, ristorazione, cultura e turismo;
– aumentare la visibilità commerciale e l’attrattività dei territori;
– puntare sull’internazionalizzazione, attraverso la presentazione unitaria dell’offerta enogastronomica e della ristorazione italiana di qualità;
– sviluppare nuova consapevolezza e nuova conoscenza che, partendo dall’educazione alimentare dei più giovani, arrivi allo sviluppo delle competenze manageriali degli operatori del settore;
– promuovere la conoscenza delle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane;
– diffondere i valori del modello nutrizionale della Dieta Mediterranea.
“Il Food Act – ha dichiarato il Ministro Martina – è un patto tra le Istituzioni e il mondo della cucina italiana di qualità. Un’azione di squadra, di sistema per lavorare meglio sulla valorizzazione del Made in Italy agroalimentare. Con le prime dieci azioni fissiamo degli obiettivi chiari, con strumenti innovativi e operativi da sviluppare e verificare costantemente. Un’operazione che parte, non solo simbolicamente, da Expo Milano 2015, e si stabilizza nel Forum permanente. Vogliamo costruire un approccio pragmatico e di prospettiva che ha lo scopo di trovare soluzioni, rimuovere ostacoli, in primis quelli burocratici, alla crescita del settore.Il mondo chiede Italia, soprattutto a tavola. Serve fare sistema, affinché le occasioni che abbiamo davanti vengano colte. Dobbiamo superare le debolezze e la frammentazione degli interventi pubblici a sostegno di queste esperienze, favorendo anche i collegamenti e il dialogo fra i diversi attori del sistema. Il ruolo degli chef in questo contesto diventa strategico: sono gli ambasciatori della cucina italiana e del nostro Made in Italy. Il Food Act ci aiuterà ad essere ancora più forti e coordinati”.
Le prime 10 azioni per la tutela del cibo italiano prevedono:
- CHEF AMBASCIATORI DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO
Un’azione di promozione sui mercati esteri coordinata con il Piano di internazionalizzazione del Governo e identificata con il segno unico distintivo ‘The Extraordinary Italian Taste’.
- VALORIZZARE LE ECCELLENZE ITALIANE E LA DIETA MEDITERRANEA
L’obiettivo è rafforzare la consapevolezza delle potenzialità del patrimonio agroalimentare italiano; coinvolgere influencer internazionali per la costruzione di un messaggio coordinato; promuovere la conoscenza delle eccellenze agroalimentari italiane, in particolare quelle riconosciute dai sistemi di tutela pubblici (Dop, Igp e biologico), attraverso un utilizzo in cucina che sia anche aderente ai valori della Dieta Mediterranea.
- POTENZIAMENTO DELLA DISTRIBUZIONE DEL VERO MADE IN ITALY
L’obiettivo è favorire l’attivazione di piattaforme logistico-distributive come strumento fondamentale per l’incremento dimensionale e competitivo delle nostre imprese. Il tema cardine è garantire un migliore approvvigionamento all’estero di materie prime realmente provenienti dall’Italia, in particolare per le reti di ristorazione italiana nel mondo.
- ALTA CUCINA, ALTA FORMAZIONE
Sul profilo formativo è necessario colmare il gap del sistema, puntando sullo sviluppo di competenze economiche e imprenditoriali e rafforzando i poli di formazione settoriale già esistenti. Istituirne di nuovi maggiormente specializzati è una delle priorità del Food Act.
- ESTENSIONE UTILIZZO STAGE PER LA RISTORAZIONE DI QUALITÀ
Si lavora per superare i vincoli dell’attuale legislazione attraverso la revisione delle linee guida in materia di tirocini approvati dalla Conferenza Stato Regioni che fissano i limiti quantitativi relativi al numero di tirocinanti in relazione al numero dei dipendenti delle singole aziende, senza alcuna differenziazione rispetto all’incidenza formativa dell’esperienza.
- PIÙ AGGREGAZIONE NELLA FILIERA E NELLA RISTORAZIONE
Il piano sosterrà le aggregazioni nella filiera mediante le reti d’impresa attraverso strumenti come il credito d’imposta proposto con Campolibero. Verrà studiata la sua estensione a imprese operanti nel settore della ristorazione, verificando la compatibilità con la normativa europea in materia di aiuti di Stato e il fatto che si tratta di imprese, di norma micro e piccole, che operano nel commercio la cui competenza esclusiva è delle Regioni.
- DARE CREDITO ALLA CUCINA ITALIANA GIOVANI
Sviluppo di strumenti di credito idonei a soddisfare le particolari esigenze del mondo della ristorazione di alta qualità. Favorire, anche in accordo con le Regioni, condizioni di credito agevolato da rivolgere agli under 40, in possesso di particolari requisiti, per il subentro nelle aziende di ristorazione per il ricambio generazionale anche in cucina.
- RAFFORZARE BINOMIO TURISMO-RISTORAZIONE DI QUALITÀ PER PROMUOVERE I TERRITORI
Collegare l’offerta enogastronomica a percorsi turistici di qualità, promuovendo i prodotti agroalimentari dei territori, valorizzando anche i collegamenti con la ristorazione locale di qualità e il turismo culturale. Con questo obiettivo verranno individuati strumenti di supporto e coordinamento per rafforzare l’offerta turistica in chiave culturale – paesaggistica – enogastronomica.
- CUCINA ITALIANA DI QUALITÀ CERTIFICATA
Per valorizzare meglio la cucina di qualità si valuteranno percorsi di riconoscimento che garantiscano il consumatore e permettano uno sviluppo del settore orientato da politiche regionali di promozione di qualità, trasparenza e unicità dei prodotti.
- CUCINA ITALIANA COME CULTURA, IDENTITÀ, EDUCAZIONE, INCLUSIONE
Si punta a valorizzare il legame tra cucina e cultura, identità, educazione e inclusione. Quest’azione prevede la promozione di iniziative che spaziano dall’educazione alimentare nelle scuole alla promozione di valori come la sostenibilità ambientale, la lotta agli sprechi alimentari e il rispetto del cibo, fino alla valorizzazione culturale della nuova cucina italiana. L’ultimo punto è dedicato all’accessibilità anche per le fasce più deboli, dando continuità a progetti di assistenza agli indigenti.
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