Si sono concluse le indagini, iniziate nel novembre 2016, sulla vendita di Amarone contraffatto. Le bottiglie di Amarone della Valpolicella tarocco venivano vendute negli ipermercati Auchan del nord Italia a 9 €
Si è conclusa nei giorni scorsi l’indagine dei carabinieri del Nipaaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale) e delle stazioni forestali di Verona e Tregnago sulla vendita di vino Amarone contraffatto che hanno portato a tre istanze di patteggiamento, una richiesta di rinvio a giudizio e un decreto penale di condanna.
Come ha riferito Il Fatto Alimentare, le bottiglie tarocche di vino Amarone della Valpolicella, denominazione “Argento” e “Villa Serafin”, erano state vendute nel corso del 2016 e del 2017 dall’azienda Mondello Wines Srl di San Bonifacio (VR). L’indagine era stata avviata a novembre del 2016 a seguito della segnalazione della commercializzazione presso alcuni punti vendita della catena Auchan, in nord Italia, di bottiglie di Amarone con prezzi troppo bassi, circa 8,49 euro. L’azienda che le imbottigliava, tra l’altro, risultava inesistente, tanto da destare sospetto.
Le bottiglie, ancora presenti sugli scaffali, erano state successivamente ritirate, mentre Auchan aveva ritirato i prodotti già venduti ai clienti. A seguito del clamore mediatico anche un importatore tedesco aveva restituito la partita di bottiglie di Amarone contraffatto acquistate, vino che poi era stato rimesso in commercio sul mercato italiano dalla SM Import Srl.
Le indagini hanno portato all’azienda Mondello Wines Srl di San Bonifacio (Verona) e all’azienda agricola Desmontà sas e al rinvenimento di una cantina sotterranea abusiva dove c’era tutto il necessario per la produzione di vino, comprese sostanze atte alla sofisticazione, e altre bottiglie pronte ad essere immesse sul mercato. Si stima che il valore della contraffazione ammonti a circa 3 milioni di euro.
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Non ci stupiamo sicuramente della contraffazione, ma non possiamo restare impassibili al fatto che la frode sia stata originata sullo stesso territorio veneto, famoso per la produzione del celebre Amarone della Valpolicella. Un Saturno che divora i suoi figli. Imprenditori delinquenti e incoscienti che pensano solo al profitto immediato, senza in alcun modo curarsi del danno che arrecano al territorio, minando la credibilità del vino che li ha resi celebri nel mondo.
Anche i consumatori che avevano acquistato le bottiglie a 9 € meritano una riflessione. E’ noto che l’Amarone della Valpolicella, anche in GDO, è difficile trovarlo a meno di 20 €. Chi ha messo nel carrello le bottiglie di Amarone tarocco, a voler pensarne bene, avrà forse creduto ad una super offerta speciale. Oppure, più facilmente, si tratta di individui che non vogliono rinunciare all’acquisto di merci che rappresentano un modo di essere, che dimostra la loro appartenenza ad una categoria di persone, di far parte dell’élite. Una categoria di consumatori che non si preoccupano del fatto che svolgono un’azione sbagliata nei confronti della società e deleteria per la salute di tutti, ma che pensano solo all’illusorio risparmio immediato che ne genera.
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