Sulla nostra app Authentico abbiamo registrato molte richieste di cibo italiano dall’ Iran. La cosa ci ha sorpreso inizialmente ma poi, analizzando il mercato, abbiamo capito che il paese asiatico può essere il nuovo Bengodi per l’Italia! Scopri quali sono i principali prodotti ricercati, le opportunità e i limiti, se vuoi esportare nella capitale della Persia
In Persia la cultura gastronomica ha origini antichissime (fonti storiche la fanno risalire all’impero di Ciro il Grande nel IV secolo a.C.). L’Iran, è il più grande esportatore di caviale, quello più raro e più costoso al mondo si chiama Almas e viene venduto a 27.500 € al K; inoltre produce anche il 90% dello zafferano mondiale, che viene venduto a 55 € al grammo.
Oggi è, quindi, il nuovo mercato da tenere d’occhio, un territorio ricco di possibilità per aziende e imprenditori italiani, che non dovrebbero lasciarsi scappare questa occasione! Per concretizzare queste opportunità sono necessari, oltre alle piattaforme distributive per entrare sul mercato, anche la conoscenza e il rispetto delle diversità culturali di questo Paese.
Ecco le 5 cose che devi assolutamente sapere se vuoi esportare cibo italiano in Iran:
- L’Iran è un mercato con un elevato potenziale di crescita (82 milioni di abitanti) che apprezza molto i prodotti italiani. La fine delle sanzioni contro Teheran ha sbloccato un grande bacino di consumatori giovani (circa il 60% degli iraniani ha meno di 30 anni), urbanizzati e in forte crescita. Infatti, Goldman Sachs annovera l’Iran tra i “Next 11”, le undici economie da tenere d’occhio nei prossimi anni per l’alto potenziale di crescita. Un potere d’acquisto in crescita e tanta fame di cibo Made in Italy! Lo ha dimostrato anche il successo riscosso dalla tappa a Teheran della Settimana della Cucina Italiana, The Extraordinary Italian Taste
- Secondo quanto affermato da Coldiretti, le esportazioni di cibo italiano in Iran dovrebbero raggiungere i 40 milioni di euro nel corso del 2018: l’80% dell’export è costituito da prodotti trasformati, mentre il restante 20% da prodotti agricoli. “Nel dettaglio – spiega la Coldiretti – l’olio di oliva rappresenta la principale voce dell’agroalimentare Made in Italy sul mercato iraniano, con un peso sul totale dell’export di settore del 15%”. Altri prodotti italiani acquistati sono i mangimi, i semi di ortaggi, dolci, aceti e pasta, di cui l’Italia detiene una posizione di leadership”
- Il 19% del totale prodotti alimentari importati in Iran, pari a circa 1,7 miliardi di dollari, è rappresentato da prodotti provenienti dall’Italia. Ci sono sempre più ristoranti italiani e nuovi ipermercati di stampo occidentale, nei giovani cresce l’appeal per la nostra cultura culinaria. L’eliminazione delle sanzioni porterà a un miglioramento della congiuntura economica iraniana che inciderà direttamente sui consumi alimentari e favorirà una crescita delle vendite di beni alimentari di importazione, condizione vantaggiosa per aumentare il nostro export
- Non è tutto rose e fiori. È importante tenere presente che nei settori chiave dell’economia iraniana è fortissima la presenza dello Stato. Non bisogna dimenticare poi che l’Iran, essendo un paese islamico, non può importare alcune specifiche classi di prodotti, fra cui carne di maiale e bevande alcoliche. Per poter esportare ci sono particolari regole da seguire, come la necessità di ottenere un “business number” e aprire un “business account”, descrivere al governo i propri beni per avere l’approvazione di ingresso, avere la conformità di packaging, determinare il luogo di arrivo (ci sono 7 free zone con facilitazioni) e, infine, verificare i dazi e le tasse doganali sui beni
- Secondo quanto abbiamo registrato sulla nostra app, i principali prodotti ricercati in Iran sono la pasta, l’olio extravergine e le conserve di pomodoro. La domanda più frequente che ci fanno i consumatori è se alcuni prodotti italiani hanno la certificazione Halal (certificazione di qualità, di filiera e di prodotto che attesta che i prodotti siano conformi alle norme etiche ed igienico sanitarie, della legge e della dottrina dell’Islam; nel settore alimentare garantisce che i cibi siano preparati secondo le regole islamiche)
Dal 29 giugno al 2 luglio 2018 a Tehran ci sarà Agrofood la fiera internazionale del Food & Beverage Processing and Packaging, che quest’anno compie 25 anni. Questo può essere un momento propizio per le aziende italiane che ancora non esportano in Iran.
Purtroppo questa domanda fa gola moltissimo anche ai nostri sleali competitor, produttori di cibi tarocchi, Italian Sounding. Come vincere la sfida contro le imitazioni dei prodotti eno-gastronomici italiani all’estero? La risposta è Authentico: la migliore app gratuita che aiuta i consumatori di tutto il mondo che amano il cibo italiano a scoprire se il prodotto che stanno per acquistare è originale Made in Italy e a segnalare i prodotti fake che trovano sugli scaffali all’estero.
Authentico aiuta le aziende italiane ad intercettare la crescente domanda di prodotti italiani e a cogliere le numerose opportunità di business. La nostra mission è quella di supportare le aziende a vendere di più all’estero, a tutelare e valorizzare l’unicità dei propri prodotti. Aiutiamo a raccontare gli uomini, la storia e il territorio ad un target di nuovi consumatori. Grazie ai feedback dei nostri utenti le accompagniamo, inoltre, nella scelta di puntare gli investimenti sui mercati a maggior potenziale, proprio come quello iraniano, senza però complicare la gestione, senza costringere ad adottare nuovi codici o nuove etichette o modificare il packaging.
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