Epic fail a TuttoFood, dove tra gli stand si sono visti prodotti Italian Sounding. Dura la denuncia di Federalimentare e Coldiretti
I prodotti alimentari italiani sono diventati così di tendenza che il fenomeno Italian Sounding non si ferma più, tanto da arrivare anche tra gli stand dell’ultima edizione di TuttoFood a Milano, dove alcuni produttori esteri hanno presentato prodotti di punta in fatto di “made in Italy”, in realtà non authentici!
E così, tra la sorpresa di molti buyer e operatori del settore, il “Parmesan Salami”, “Salama Napoli”, “Salama Milano”, lattine di pomodoro cinese “Gino” e la Mozzarella austriaca, in diverse varianti, hanno potuto godere di un palcoscenico internazionale di tutto rispetto.
Puntuale la denuncia di Striscia la Notizia grazie alla segnalazione di un consumatore, seguita anche dalla Gazzetta di Parma.
“Occorre fare sistema per difendere con la trasparenza dell’informazione, dalle etichette alle fiere un patrimonio nazionale dell’Italia sotto attacco dell’agropirateria internazionale che toglie al vero made in Italy alimentare ogni anno 60 miliardi di euro e 300 mila posti di lavoro – afferma il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. -Operatori economici e Istituzioni devono sostenere insieme il vero made in Italy, dentro e fuori i confini nazionali, per contrastare la delocalizzazione e i suoi pesanti effetti sull’economia e sul lavoro”.
Dura la posizione anche di Federalimentare. “E’ surreale e incomprensibile” – secondo il presidente di Luigi Scordamaglia – che si invitino espositori non italiani che non solo sono tra i nostri principali concorrenti sul mercato mondiale con l’Italian Sounding, ma che minano ogni giorno la reputazione dell’industria alimentare, solo per vendere qualche spazio in più. I conti economici delle fiere non possono vincere sulle priorità del sistema. In passato, come federazione e come Paese, abbiamo concluso accordi con importanti fiere mondiali come quella di Colonia o con giganti dell’e-commerce (Alibaba), per avere garanzie di contrasto alla vendita dell’Italian Sounding, e oggi vanifichiamo gli sforzi incentivandone la diffusione o addirittura promuovendo i brand verso i buyer arrivati da tutto il mondo per la food week di Milano”.
Sull’episodio è intervenuta anche l’organizzazione di TuttoFood con una nota. “In relazione alle notizie diffuse da alcuni media, relative alla presenza di presunti prodotti Made in Italy “contraffatti” all’edizione appena conclusa, Fiera Milano Spa e TUTTOFOOD precisano che la politica della manifestazione è di far rimuovere dalle Autorità preposte, qualsiasi prodotto che presenti caratteristiche tali da poter trarre in inganno il consumatore sulla sua qualità o provenienza. Tuttavia, nessuna segnalazione risulta pervenuta alla Segreteria Organizzativa o alle Autorità Competenti presenti durante la manifestazione dalle associazioni che hanno ritenuto di indicare tale presenza ai media, né da terze parti”.
“La focalizzazione sulla qualità è la filosofia che ha consentito a TUTTOFOOD di diventare in sole sei edizioni la più importante fiera internazionale dell’agroalimentare in Italia ed è costante l’impegno a vigilare sulla correttezza delle informazioni, su una base caso-per-caso che è l’unica attuabile in una manifestazione con oltre 2.800 espositori, più di 6.000 marchi rappresentati e decine di migliaia di referenze. Si precisa inoltre che la nazionalità degli espositori è sempre chiaramente indicata e quindi in nessun caso un prodotto non italiano è presentato come “Made in Italy” a prescindere da denominazioni o confezioni” continuano dall’organizzazione della manifestazione.
Noi di Authentico, concordiamo che la vigilanza da parte degli Enti, delle Associazioni e delle Autorità preposte sia un compito arduo e complesso. Se giustamente è difficile vigilare su 180 mila metri quadri di fiera figuriamoci su tutta la superficie terrestre. Ecco perché crediamo che l’approccio migliore per la tutela dei prodotti Made in Italy parta dal basso, ovvero dal consumatore che cerca cibo italiano ed effettua le scelte acquistando prodotti a scaffale. Solo aiutando gli utenti a scegliere i prodotto autentici, a informarli sulla vera origine si potrà proteggerlo dagli acquisti di merce imitata.
L’App Authentico supporta gli utenti nella scelta di acquisto, consentendogli di identificare i veri prodotti italiani. Il consumatore difende i suoi acquisti e diventa paladino del vero Made in Italy, esattamente come è successo con la segnalazione a Striscia.
La soluzione Authentico è anche un valido strumento per i produttori dell’agroalimentare italiano che disporranno di nuovo modo per fare comunicazione diretta al consumatore finale, per informare ed educare, per stimolare la consapevolezza circa i veri prodotti italiani certificati, per superare il vincolo legislativo delle informazioni stampabili sull’etichetta e per garantire un’informazione trasparente di qualità che possa anche tutelare la salute di chi ama i prodotti italiani.
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